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Elagabalo (218-222). Denario, Antiochia.

Currency:EUR Category:Coins & Paper Money / Coins: Ancient Start Price:500.00 EUR
Elagabalo (218-222). Denario, Antiochia.
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Impero Romano. Elagabalo (218-222). Denario, Antiochia. D/ ANTONINVS PIVS FEL AVG. Busto laureato, drappeggiato e corazzato a destra. R/ SANCT DEO SOLI. Quattro cavalli al passo a destra trainano un carro trionfale, corredato di quattro parasoli, che trasporta la Pietra conica di Emesa, sulla quale v® rappresentata un'aquila. In esergo: ELAGABAL. RIC 195. C.268(Fr.25). AG. g. 2.96 mm. 17.50 RR. Bel BB+. Il 16 maggio del 218 d.C. la legione III Gallica di stanza in Siria, nel distretto di Emesa, ormai ostile a Macrino che da un anno aveva assunto il potere dopo aver organizzato l‚Äôassassinio di Caracalla, elesse imperatore il figlio quindicenne di Julia Soaemias Vario Avito, sacerdote del venerato dio Baal di Emesa. Avito, che una diceria diffusa dalla madre voleva figlio di Caracalla, assunse il nome del presunto padre Marco Aurelio Antonino e fu noto da quel momento in poi, per identificazione con il suo dio, come Elagabalo. L‚Äô8 giugno, a pochi chilometri da Antiochia, l‚Äôesercito ribelle sconfisse Macrino , che fu catturato e messo a morte. Alla fine dell‚Äôestate il giovane imperatore, giv† riconosciuto dal senato, accompagnato dalla madre Soaemias e dalla nonna Julia Maesa, le reali detentrici del potere, lasciv= Antiochia diretto a Roma, che raggiunse nell‚Äôautunno del 219 dopo una lenta avanzata attraverso le province danubiane. La sua carica sacerdotale fu ratificata dal senato, inclusa tra i suoi titoli ufficiali e celebrata sulle sue monete. La pietra conica nera, incarnazione materiale del suo dio, fu trasportata da Emesa a Roma e collocata su di un trono in un santuario eretto sul Palatino, teatro ‚Äì secondo alcune dicerie ‚Äì di orgie e sacrifici umani rituali. A metv† estate si celebrava una processione in onore del dio, evocata con tutta probabilitv† da questa emissione : la sacra pietra nera veniva trasferita in un tempio nei dintorni della cittv†, trasportata su di un carro condotto dallo stesso Elagabalo e accompagnata da un osannante corteo che includeva i senatori e i cavalieri pivp adulatori. Tra i numerosi fattori che determineranno la crisi e la fine del regno di Elagabalo, non vanno sottovalutati la follia dell‚Äôuomo , soprannominato con disprezzo l‚Äôassiro dai suoi detrattori, i suoi eccessi e quelli della sua corte, ed anche la sua pretesa di attribuire una supremazia al culto esotico di cui era sacerdote. I suoi sudditi , pur aperti a pivp forme di sincretismo religioso, non potevano accettare che il dio Sole di Emesa diventasse il sovrano del pantheon romano. La situazione precipitv= nel 222 : mentre la zia Iulia Mamaea preparava alla successione il figlio Alessandro con la connivenza di Maesa, l‚Äô11 marzo Elagabalo e la madre Soaemias furono uccisi dai pretoriani. Il corpo di lui fu trascinato per le strade fino al ponte Emilio, dove venne gettato nel Tevere. La pietra conica nera fu rispedita ad Emesa. Uno tra i denari pivp rari di Elagabalo e probabilmente il piu affascinante e storicamente espressivo.