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Augusto (27 a.C-14 d.C). Denario, 18 a.C.

Currency:EUR Category:Coins & Paper Money / Coins: Ancient Start Price:750.00 EUR
Augusto (27 a.C-14 d.C). Denario, 18 a.C.
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Impero Romano. Augusto (27 a.C-14 d.C). Denario, 18 a.C. D/ CAESAR AVGVSTVS. Testa nuda a destra. R/ TVRPILIANVS III VIR. La vergine Tarpeia di fronte, con le braccia sollevate, sommersa fino alla vita da un cumulo di scudi. RIC 299. B.19(Fr.20). C.494. AG. g. 3.97 mm. 19.00 RR. SPL. Il tema del rovescio, l‚Äôuccisione di Tarpeia ‚Äì giv† rappresentato da L.Titurius L.f.Sabinus nell‚Äô89 a.C. sul denario Cr.344/2 ‚Äì appartiene all‚Äôepopea sabina ed v® in evidente relazione con le origini sabine di Petronius Turpilianus. Racconta Dionigi di Alicarnasso nella sua Archeologia Romana edita in piena etv† augustea, che nell‚ÄôVIII secolo a.C. la rocca Capitolina fu presa d‚Äôassedio dai Sabini di Tito Tazio, futuro re di Roma. Custode della rocca era un compagno di Romolo, Spurio Tarpeio, padre di una vergine di nome Tarpeia. La fanciulla, affascinata dai bracciali d‚Äôoro esibiti dagli assedianti, promise a Tazio che avrebbe aperto la porta della rocca in cambio di civ= che i suoi guerrieri portavano sul braccio sinistro. I Sabini espugnarono cosv¨ la cittv† e mantennero letteralmente il patto scagliando su Tarpeia i pesanti scudi che pure reggevano con la sinistra, uccidendola. Forse a Tarpeia venne in seguito intitolata la rupe prossima al tempio di Giove Capitolino, dalla quale venivano precipitati i rei di alto tradimento (il Saxum Tarpeium secondo Varrone). Eppure la figura di Tarpeia sembra non conservare nella memoria dei suoi posteri connotati negativi, tanto che i romani tributavano ogni anno onori alla sua tomba; come se il subconscio popolare, consapevole delle proprie radici, sapesse quanto fosse stato determinante l‚Äôapporto sabino alle origini ed al primo sviluppo di Roma. Lo stesso Dionigi ci tramanda ancora una seconda (e secondaria) versione della leggenda, secondo la quale la fanciulla avrebbe alluso, patteggiando, proprio agli scudi, con l‚Äôintento di consegnare al padre i nemici disarmati. Non mancava una terza versione popolare che voleva Tarpeia innamorata di Tito Tazio : traditrice sv¨, ma per amore. Il rovescio di questa emissione ci mostra Tarpeia protagonista assoluta, in primo piano e a tutto campo, della tragica scena. Gli occhi dell‚Äôosservatore sono fra lei ed i suoi invisibili carnefici. La fanciulla lapidata con gli scudi ci guarda di fronte, ha i lunghi capelli sciolti ed indossa una leggera tunica che le lascia scoperte le braccia, alzate in un gesto di disperazione. Ma la rappresentazione ci appare di una ingenuitv† espressiva e stilistica che non ha precedenti nella monetazione augustea. L‚Äôatteggiamento di Tarpeia v® statico, privo di autentico pathos. Il suo gesto, che vorrebbe essere disperato, ha qualcosa del saluto e della benedizione. Eppure proprio civ= conferisce alla scena un candore naif che affascina e incanta.